Lo scorso dicembre si è chiusa la Conferenza COP21: i grandi del globo cercheranno, d’ora in poi, di limitare le emissioni, di diossido di carbonio, quindi mantenere l’aumento della temperatura media terrestre sotto i 2°C.
Il riscaldamento globale è ormai una questione da affrontare; non si più schivare oppure dire “Io non centro”: è un problema in cui sono coinvolti tutti i cittadini del mondo.
Se i partecipanti alla Conferenza sul clima di Parigi non rispetteranno le condizioni dell’accordo si rischierà, nel peggiore dei casi, che la temperatura media globale aumenti, entro il 2100, di 6°C: ciò potrebbe provocare grossi incendi e, soprattutto, innumerevoli danni alla salute dei cittadini; senza contare lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico, che farebbe innalzare pericolosamente le acque degli oceani. Tutto ciò può sembrare inconcepibile, ma se ognuno di noi non si impegnerà seriamente a fare del suo meglio, questo impressionante scenario diventerà realtà.
Stando a una recente pubblicazione dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) l’area maggiormente inquinata d’Europa è la Pianura Padana. Sempre secondo alcuni dati dell’EEA, l’inquinamento atmosferico ha causato, in Europa, la morte prematura di oltre 430mila persone!
Questo mostro di nome “inquinamento”, avanza ogni giorno e, se non ci daremo da fare per respingerlo, ci rimetteremo in salute! Secondo quanto riporta il National Geographic, il caldo provocherà: malattie respiratorie e problemi di salute mentale, siccità, una concreta minaccia verso le riserve d’acqua dolce e perfino l’aumento delle zecche, possibili portatrici di patologie infettive, come la malattia di Lyme.
Tutto questo si può evitare soltanto in un modo, fermandosi e chiedendosi: “Quello che sto facendo danneggia il Pianeta?”. Se la risposta è sì, occorre cercare semplicemente di non farlo.
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