Archivio mensile:marzo 2014

Il corso di hockey

Qualche settimana fa, nella mia scuola, la Meucci, c’è stato un corso di hockey, non su ghiaccio ma da prato (anche se noi giocavamo in palestra, ovviamente…).

Nel complesso questa attivita mi e piaciuta tantissimo, e ho anche pensato di iscrivermi ad un corso. Le prime lezioni non mi sono molto piaciute, perche ci hanno spiegato (a me e ai miei compagni di classe) come si gioca , il che è stato noiosissimo, anche se sono consapevole che non si può fare partita senza neanche sapere come si impugna una mazza!

Come dicevo prima, avevo pensato anche di iscrivermi ad un corso, ma poi mi sono reso conto che gli sport che pratico (basket, judo e nuoto) sono gia troppi, senza contare questo bellissimo laboratorio di ”Blog e giornalino”.

A voi è mai capitato di fare uno sport che all’inizio non vi è molto piaciuto, ma che poi si è rivelato bellissimo? Se sì, scrivetecelo in un commento!

Tra 15 anni sarò

Non posso dire che cosa sarò tra 15 anni, ma posso ipotizzare che, forse, sarò un ingegnere.

Potrei essere conosciuto in tutta Italia, come potrei essere conosciuto in tutto il mondo, oppure potrei essere conosciuto soltanto in Piemonte.

Potrei avere tre macchine, quattro oppure soltanto una.

Potrei vivere in Inghilterra, in America oppure potrei continuare a vivere in Italia.

E voi cosa sarete tra 15 anni?

Cosa penso della festa della donna

Si è festeggiata da poco la Festa della Donna, una ricorrenza contestata più volte dai movimenti femministi, la giornata il cui simbolo storico è la mimosa, una data che è nata per festeggiare le donne ma sta diventando sempre più maschilista.
Com’è nata questa festa? La leggenda narra che, in seguito a delle proteste, il proprietario di una fabbrica newyorkese abbia chiuso 129 operaie dentro allo stabilimento che prese fuoco nella notte dell’otto marzo, uccidendole. In realtà questo è solo un mito, perchè la festa è nata grazie a molti eventi: le proteste per concedere il voto alle donne, gli scioperi per ottenere uno stipendio pari a quello maschile e l’incendio di una fabbrica che però conteneva sia uomini che donne, e che è avvenuto alla luce del sole.
Insomma, la festa è nata con delle buone intenzioni, ossia quelle di ricordare e rivendicare la forza che hanno avuto le donne nel conquistarsi i propri diritti.
Non sono il tipo di persona che rifiuta le mimose o che non risponde agli auguri, però pensandoci bene trovo che questa ricorrenza stia sempre di più degenerando. Prima di tutto, siamo sicuri che i diritti siano stati davvero ottenuti? Secondo me, i diritti saranno veramente conquistati quando non sarà più fatta violenza fisica o verbale sulle donne da parte degli uomini, quando le donne non saranno più uccise da coloro che amano, quando anche in paesi come l’Afghanistan ci sarà la parità dei sessi e quando non ci sarà più nessun motivo per sentirsi sottomesse. Per ora, la festa della donna non assomiglia al giorno in cui tirare fuori la propria femminilità bensì il contrario, come se fosse la “libera uscita” dalla propria routine per sfogarsi e cadere spesso nell’indecenza.

Come bisognerebbe festeggiare questa festa secondo me? Accettando mimose e auguri solo dagli uomini che ti hanno sempre trattata come Donna e non come donna, e approfittando dell’occasione per tirare fuori femminilità e orgoglio.