Archivio mensile:marzo 2015

Fotografia
Dietro a una bella fotografia c’è un lavvoro particolare e preciso.
A noi sembra una cosa elementare scattare foto ma se le mettiamo a confrono con quelle di fotografi ci rendiamo conto che delle leggere differenze ci sono.
Le principali regole da seguire sono : la regola dei terzi,la sezione aurea e le diagonali.
La regola dei terzi:
la regola dei terzi sovrappone sopra una fotografia un reticolo composto da due linee orizzontali e due verticali, secondo questa regola l’immagie deve avere il soggetto principale (il soggetto che deve spiccare) nella zona centrale di questo reticolo
sezione aurea:
la sezione aurea è un disegno a forma di chiocciola che sovrapposto a una foto deve combaciare con la forma del soggetto.
Regola delle diagonali:
la regola delle diagonali consiste dallo scattare foto da posizioni alternative e dare un aspetto diverso alle cose.
Regola della simmetria:
la regola della simmetria serve a scattare foto di cui una metà è uguale all’altra, una tecnica è immaginare uno specchio situato a metà della foto, il risultato ottenuto dalla immaginazione deve essere uguale alla foto.
Per mettere in pratica le regole:
regola dei primi, immaginiamo la nostra griglia montata su un paesaggio che vogliamo fotografare come esempio il mio cane che riposa in un prato, io inquaderò in modo di avere il cane nel quadrato centrale.
Sezione aurea, prendendo sempre come esempio il mio cane io sovrapponendo la sezione aurea avrò una bella foto.
Regola diagonali, esempio il cane, io mi metterò a terra disteso e fotograferò il cane di storto.
Regola della simmetria, come esempio prendo un albero riflesso in un lago, se io mettessi uno specchio prima che incominci il lago otterrò lo stesso risultato della foto in se.
Come abbiamo visto dietro a una foto ci sono processi più complicati, questo argomento potrebbe essere molto utile per me e altri miei compagni del laboratorio di blog e giornalino per rendere più ricchi i nostri articoli con delle belle foto.
Qeste regole le abbiamo imparate grazie ad una lezione di un fotografo che è venuto durante una lezione di blog poche settimne fa.
Lorenzo Caviglione

I grandi alberghi galleggianti

I viaggi sono un modo utile e divertente per visitare il mondo.
Un modo efficace per viaggiare è farlo in nave da crociera, sia per chi vuole riposarsi davanti a paesaggi magnifici, sia per chi preferisce fare passeggiate e attività tipiche del luogo.
Le navi da crociera si fermano in diverse tappe in modo da scoprire ogni giorno un posto nuovo .
Questi mezzi percorrono tratte in posti caldi come la Grecia e in luoghi più freddi come la Norvegia.
Durante I giorni di navigazione la nave offre moltissime attività da praticare.
Ci si può riposare alla Spa o fare sport, per gli adulti e per i bambini e ragazzi ci sono attività: ogni compagnia di navigazione ha l’animazione sempre presente e pronta a far divertire le persone presenti.
Anche il self-service è sempre aperto, perfino di notte per accontentare i nottambuli.
In quest’ ultimo si trova cibo di tutti i generi e si scoprono sapori mai provati. Dall’antipasto al dolce si trova tutto in grande abbandanza.
Per la cena è a disposizione per gli ospiti il ristorante dove si possono gustare pietanze prelibate, preparate da chef stellati e rinomati.
Qui ognuno ha un tavolo prestabilito, a volte in comune con altre persone, e può partecipare a serate a tema dove anche i camerieri si improvvisano ballerini.
In alcune navi si può cenare, in alternativa, in ristorantini  etnici o fast food curati nei minimi particolari per trasportare i clienti in luoghi lontani.
Un luogo di fondamentale importanza è il teatro che, a seconda della grandezza della nave, può occupare più piani. Qui si svolgono gli spettacoli serali, le riunioni di informazione e le divisioni per gli sbarchi.
Ogni sera è previsto uno spettacolo che varia:si può assistere ai meravigliosi balli del corpo di ballo o spettacoli di magia o esibizioni di artisti imbarcati di tappa in tappa.
La nave ospita anche la piscina che può essere aperta o chiusa.
Solitamente le piscine sono affollate di persone e di bambini che cercano di farsi largo tra la folla.
Nelle tappe si possono fare escursioni  prescelte dalla compagnia nei posti di maggior interesse turistico.

La mia nuova classe

Mi piace molto la mia nuova classe.

inizialmente avevo nostalgia di quella vecchia,

ma poi mi sono subito adattata.

La prima persona che ho conosciuto e stata Anna:

si è subito presentata e abbiamo fatto immediatamente amicizia.

E’ una bella ragazza con i capelli ondulati, un bellissimo viso e

abbastanza alta…..

Poi ho riincontrato una mia compagna di catechismo:

Eugenia, alta con i capelli rossi e lunghi

sempre positiva e sorridente.

Poi ho conosciuto Gaia:

bassa carina e bruna.

Ora non sto a elencare tutti i miei compagni uno a uno…

potrei riempire un libro per ognuno di loro…

mi ci sono affezionata in così poco tempo,

che ora mi sembra di conoscerli da una vita.

Con loro ho fatto cose mai fatte con nessun altro,

ho vissuto momenti bellissimi,

sono le persone che mi fanno ridere da matti,

che mi consolano quando prendo un brutto voto,

che mi aiutano con i compiti,

che quando ce una lezione che non nomino alzano il voto all’interrogato.

Nella mia classe ci sono persone diversissime:

ci sono i matematici, i sportivi, i bravi nelle lingue,

i pazzi, i scatenati, il bocciato, i tecnologici, i musicisti…

sono cosi diversi,

eppure voglio a tutti un bene della madonna….

Karate: una passione unica

La mia passione è il karateTutto nacque da una prova che feci in seconda elementare con tutta la mia classe.

All’ inizio lo trovavo noioso e non avrei mai pensato che poi sarei arrivato così lontano. Nacque in me una pazza idea che mi sussurrava continuamente “Dai su provaci Francesco”. Così intrapresi quella magnifica avventura. Mi presentai alla prima lezione ed un misto fra nervosismo e imbarazzo prese il sopravvento su di me.

Per fortuna andò tutto bene e ancora oggi sono fiero della decisione che presi. Questo è il mio quinto anno e ho imparato che non bisogna usarlo come arma d’ attacco ma solo ed esclusivamente per difendersi.

Il karate mi ha insegnato anche a rispettare l’ avversario che non è un nemico bensì un compagno con cui confrontare i propri progressi e che mi ha reso consapevole delle mie capacità e mi ha riempito di autostima che prima non avevo o che sottovalutavo.

È uno sport ove sono fondamentali la concentrazione e lo studio: se non mi preparo e non studio le mosse poi all’ esame ( che consiste nell’ eseguire esercizi che se portati a termine correttamente ti permettono di passare da una cintura più bassa ad una più alta ) non sei preparato; un po’ ciò che succede a scuola: se non prepari la lezione, all’ interrogazione prendi un brutto voto.

Comunque consiglio di provarlo a tutti perchè è uno sport bellissimo in cui impari molte cose che poi saranno utili nella vita di tutti i giorni.

Il gatto portafortuna

Il maneki-neko, anche noto come “gatto che dà il benvenuto”, “gatto della fortuna” o “gatto del denaro”, è una diffusa scultura giapponese, spesso fatta di porcellana o ceramica, che si dice porti fortuna al proprietario. La scultura rappresenta un gatto che chiama muovendo la zampa, e di solito viene esposta in negozi, ristoranti, e sale di pachinko; è anche usata come amuleto shintoista. Se la zampa alzata è la destra dovrebbe attirare il denaro, se è la sinistra i clienti.

Esistono Maneki neko di diversi stili e gradi di ornamento. Il maneki-neko è pure rappresentato in diversi colori,  ognuno dei quali ha un suo significato. Quello più comune è il bianco, che significa già di per sé buona fortuna. Il nero assicura protezione contro le malattie, il giallo oro porta denaro e fa avverare i desideri, il giallo porta l’amore, il verde il successo nelle cose e l’azzurro la sicurezza. Per tutte queste esigenze sono nati dei negozi appositi specializzati in maneki-neko.

I gatti giunsero in Giappone circa 1000 anni fa attraverso la Cina, portati dagli allevatori dei bachi da seta, i quali credevano che i gatti proteggessero dai flagelli. Tuttavia, fino alla nascita della leggenda del maneki-neko, i gatti avevano la reputazione di essere malvagi o simili al diavolo. Secondo la tradizione, infatti, in Giappone gli animali portafortuna erano sia i nativi tanuki (procioni) che la inaki (la dea volpe dei raccolti).

Questi due animali erano riconosciuti come portatori di fortuna  per gli affari e spesso i negozi esponevano le loro statue e immagini, allo stesso modo in cui oggi si espone il maneki-neko.

Siccome un vecchio proverbio cinese recita che un gatto che si lava la faccia è un segno di buona fortuna, si pensava che originariamente il maneki-neko non fosse altro che un gatto che si lavava la faccia. Alla fine, col passare dei secoli, la reputazione del gatto in Giappone, si trasformò da quella di cacciatore vagabondo a quella di portatore di fortuna, felicità e salute.

Realtà o finzione? Qualunque sia la risposta, la credenza nei suoi poteri rimane forte e così che oggi le immagini dei gatti portafortuna appaiono perfino regolarmente negli annunci economici dei maggiori quotidiani giapponesi. Ben poche delle piccole imprese commerciali in Giappone si sentirebbero complete senza la loro immagine del gatto fortunato.